venerdì 13 settembre 2013
No Tecnostress Day: consigli per il digital detox.
E-mail, telefonate, navigazione online, tweet e social network: l’immersione nel digitale è continua e per molti lo è stata persino in vacanza. In Italia sono circa 2 milioni i lavoratori a rischio tecnostress che genera ansia, ipertensione, insonnia, attacchi di panico, disturbi alla memoria, calo della concentrazione. Le principali categorie a rischio sono networker, lavoratori Ict, operatori di call center, commercialisti, ma anche giornalisti, pubblicitari e analisti finanziari. Per prevenire questa nuova malattia professionale, oggi si celebra la sesta edizione di No Tecnostress Day, una giornata di disconnessione digitale promossa da Netdipendenza Onlus. Ma come disintossicarsi dall’eccesso di tecnologia di cui – per motivi di lavoro - non possiamo più fare a meno? Lo abbiamo chiesto ad Enzo Di Frenna, presidente di Netdipendenza Onlus, e a Luigi Izzo, bioarchitetto esperto di “ufficio rilassante”.
Meditazione zen e campane tibetane.
Il tecnostress è prodotto dal sovraccarico informativo cerebrale (information overload), che attiva la tensione psicofisica. Per questo, la meditazione, specie quella zen, aiuta a creare il vuoto mentale. “Il segreto sta nell’imparare a osservare i pensieri come le immagini di un film, focalizzando l’attenzione su colui che osserva” spiega Enzo Di Frenna, presidente di Netdipendenza Onlus. “In questo modo si prende la giusta distanza dai pensieri, che iniziano ad allentare la presa cerebrale e si favorisce il rilassamento”. E’ utile anche la meditazione con le campane tibetane: “Si focalizza l’attenzione sul suono e quando i pensieri arrivano, si presta di nuovo ascolto ai suoni”. In questo modo si impara a gestire il flusso dei pensieri, che i dispositivi digitali amplificano grazie a tanti input che arrivano con telefonate, email, sms, tweet, ecc.
(Da Repubblica 12/09/2013)
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