mercoledì 28 agosto 2013

I primi chef creativi in Europa? Risalgono al periodo preistorico Già 6.100 anni fa si usavano le spezie in cucina per aromatizzare e migliorare i cibi da cuocere La passione gastronomica ha origini lontane. Anche gli uomini preistorici erano attenti a ciò che mettevano in bocca. Il cibo doveva essere gustoso e gratificare il palato. Le pietanze erano preparate con cura per allettare le papille gustative. E così, già 6.100 anni fa gli europei del Nord usavano le spezie «in cucina» per migliorare il sapore dei piatti. Aglio e senape erano gli ingredienti principali da aggiungere a carne, pesce e prime insalate fatte con vegetali raccolti, come riporta uno studio pubblicato sulla rivista Plos One. Non si tratta delle stesse sostanze che si trovano oggi nelle nostre dispense, ma di una pianta, l'Alliaria petiolata, in grado di dare aromi simili a quelli che conosciamo: i suoi semi macinati ricordano la senape e le foglie hanno il sentore di aglio. Le tracce di questo vegetale, ossia i residui di fitoliti, sono state trovate in diversi cocci archeologici di ceramica per la cottura, rinvenuti in Germania e Danimarca. Ebbene sì, nel settimo secolo avanti Cristo gli alimenti cotti erano un must tra gli europei del Nord. I RESIDUI TROVATI - «Abbiamo trovato una vasta gamma di fitoliti carbonizzati nei cocci, un chiaro segno che i cibi venivano cotti, e non siamo stati in grado di identificarli tutti», spiega Hayley Saul dell'Università di York, a capo della ricerca. Di conseguenza, non è chiaro se usassero soltanto un'unica pianta per speziare i cibi o diverse. Una cosa è certa: prima che iniziasse la transizione tra caccia e agricoltura di sicuro i nostri antenati, cacciatori e raccoglitori, disponevano di ricette molto più sofisticate di quelle che gli archeologi hanno pensato finora. Erano creativi nell'elaborare i piatti e apprezzavano le proprietà di molte piante che trovavano in giro». Con curiosità assaggiavano di tutto, dai fiori alle radici, per aumentare le possibilità dei menù. E non si dovevano preoccupavano di coltivare le spezie: per esempio l'alliaria era disponibile in natura e in quantità abbondanti. LE RICETTE DA CHEF - Oltre alle prime abilità da chef, un altro elemento contava in cucina: il bilanciamento del food. Il pasto doveva garantire un apporto sufficiente di calorie per tirare avanti, quindi i cuochi di 6 mila anni fa capivano l'importanza di aggiungere i grassi tra gli ingredienti. «Abbiamo effettuato pure un'analisi dei lipidi», sottolinea Saul, «per capire meglio la composizione chimica dei residui e abbiamo trovato i grassi: molti derivano dai pesci, altri da animali ruminanti, forse cervi e mucche». Rimangono alcuni dubbi: gli uomini preistorici hanno imparato a usare le spezie da soli o da altre popolazioni? Dove e quando? Può essere che l'utilizzo sia partito dalla zona del Baltico occidentale oppure dal Vicino Oriente. È tutto da verificare. Ma la pianta era davvero in grado di migliorare le ricette culinarie? «Ho preparato con le spezie i piatti mangiati dai cacciatori-raccoglitori», commenta la ricercatrice, «e sono buoni! Hanno un sapore fortissimo di senape». 26 agosto 2013 |

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