Paese che vai, usanza che trovi, ogni Paese ha delle proprie regole comportamentali che variano a seconda dei gusti, dei luoghi, delle tradizioni, della compagnia e delle disponibilità economiche.
Eppure ci sono molte persone che pensano che si possa “FARE COME SI VUOLE” soprattutto nella veste di TURISTA. Invece, proprio perché si è turisti è bene fare bella figura, quindi è utile sapere in anticipo leabitudini comportamentali del paese che si va a visitare al fine di evitare situazioni imbarazzanti che nel migliore dei casi possono risultare più o meno comiche o nel peggiore dei casi addirittura offensive opericolose.
ASIA
Il mondo asiatico è forse quello che riserva le differenze più eclatanti quanto a simbologie ed abitudini in confronto con l’Occidente.
Indicare con il dito una persona per noi occidentali è sintomo di mancanza di tatto, fino a sfiorare la maleducazione, in Cina, Giappone o Vietnam, diventa a tutti gli effetti offensivo. Infatti il galateo di questi paesi prevede che per indicare qualcuno lo si faccia con tutta la mano e non solo con un dito.
Un gesto simile lo ritroviamo anche nell’abitudine coreana di far cenno con entrambe le mani (ad esempio al ristorante, dove il cameriere vi indicherà in tal modo il tavolo a voi riservato), lo stesso vale per porgere il proprio biglietto da visita è gesto da non fare con una sola mano.
In oriente è il rapporto con il corpo che cambia nettamente rispetto alle nostre abitudini. In Giappone, il mostrare i denti è considerato scortese, infatti un giapponese si coprirà la bocca nel corso della conversazione, o sbadiglierà, o ancora riderà.
Nel mondo asiatico non si danno pacche sulle spalle e non si indica con i piedi, considerati la peggiore parte del corpo, inoltre non si accavallano le gambe a tavola.
In Thailandia non si tocca la testa alle persone (ai bambini in particolare in quanto il capo è considerato la sede dell’anima).
In Pakistan niente mano alzata come segnale di fermata, in quanto è considerato un gesto offensivo.
Se siete degli italiani capaci di andare in crisi di astinenza per mancanza di spaghetti, sappiate che è possibile ordinarli al ristorante, ma attenti all’uso delle bacchette. Va bene ingurgitare pasta, ma fatelo con stile!
Se consumate il pasto interamente con le bacchette ricordate che non è educato passare cibo da una bacchetta all’altra o prelevare cibo da altre ciotole per passarlo nella vostra con la bacchetta di un’altra persona.
In Cina, Thailandia e Filippine, al ristorante non fate gli ingordi e lasciate sempre qualcosa nel piatto al temine di un pasto. Altrimenti risulta essere un’offesa al cuoco.
In Nepal non ci si deve assolutamente lamentare della lentezza del servizio, inoltre non ci si alza mai da tavola mentre si mangia con un gruppo di amici o a casa di qualcuno, se tutti non hanno finito. E se proprio capita di doversi assolutamente alzare per qualche bisogno impellente o andar via per impegni improrogabili, ci si scusa dicendo: “BISTII KHAANUS”, ovvero “SI PREGA DI MANGIARE LENTAMENTE.”
Nel mondo orientale non esistono strette di mano o baci e abbracci all’italiana per i saluti, ma ci si inchina, inoltre non si porgono regali con la mano sinistra, perché quella è la mano con cui ci si puliva prima dell’invenzione della carta igienica.
Inoltre, i regali non devono avere mai un valore troppo elevato; bisogna fare attenzione anche all’involucro del regalo che verrà considerato con la stessa attenzione del contenuto. In genere bisogna evitare il bianco e il nero (colori utilizzati per il lutto), e fare attenzione sul colore rosso: tinta abitudinaria in Cina, ma non va assolutamente proposta in Corea.
Non regalate mai oggetti appuntiti come coltelli, forbici e tagliacarte, così come tutte le cose che servono a segnare il tempo dall’orologio al calendario, e siate pronti ad insistere se la persona fa gesto di rifiuto al vostro regalo: anche questa è un’usanza codificata, quindi siate pronti ad essere suadenti!
Succede raramente che il regalo venga aperto di fronte alla persona che lo ha offerto, dato che tale gesto è considerato di cattiva educazione.
Il comportamento è riferibile all’incapacità dei giapponesi di dire “no”: una domanda molto precisa può ricevere quindi una risposta vaga, così come un’indicazione data può rivelarsi falsa. La persona si sente infatti nell’obbligo di rispondervi, anche se non ha l’informazione richiesta, questo succede per il semplice fatto che ammettere di non sapere qualcosa significa perdere la faccia di fronte alla società.
Nell’arcipelago indonesiano non si discute con una persona tenendo le mani sulle anche, in quanto considerato segno di sfida.
Generalmente in tutto il continente asiatico si raccomanda un atteggiamento di estrema cortesia con le persone del luogo.
Indicare con il dito una persona per noi occidentali è sintomo di mancanza di tatto, fino a sfiorare la maleducazione, in Cina, Giappone o Vietnam, diventa a tutti gli effetti offensivo. Infatti il galateo di questi paesi prevede che per indicare qualcuno lo si faccia con tutta la mano e non solo con un dito.
Un gesto simile lo ritroviamo anche nell’abitudine coreana di far cenno con entrambe le mani (ad esempio al ristorante, dove il cameriere vi indicherà in tal modo il tavolo a voi riservato), lo stesso vale per porgere il proprio biglietto da visita è gesto da non fare con una sola mano.
In oriente è il rapporto con il corpo che cambia nettamente rispetto alle nostre abitudini. In Giappone, il mostrare i denti è considerato scortese, infatti un giapponese si coprirà la bocca nel corso della conversazione, o sbadiglierà, o ancora riderà.
Nel mondo asiatico non si danno pacche sulle spalle e non si indica con i piedi, considerati la peggiore parte del corpo, inoltre non si accavallano le gambe a tavola.
In Thailandia non si tocca la testa alle persone (ai bambini in particolare in quanto il capo è considerato la sede dell’anima).
In Pakistan niente mano alzata come segnale di fermata, in quanto è considerato un gesto offensivo.
Se siete degli italiani capaci di andare in crisi di astinenza per mancanza di spaghetti, sappiate che è possibile ordinarli al ristorante, ma attenti all’uso delle bacchette. Va bene ingurgitare pasta, ma fatelo con stile!
Se consumate il pasto interamente con le bacchette ricordate che non è educato passare cibo da una bacchetta all’altra o prelevare cibo da altre ciotole per passarlo nella vostra con la bacchetta di un’altra persona.
In Cina, Thailandia e Filippine, al ristorante non fate gli ingordi e lasciate sempre qualcosa nel piatto al temine di un pasto. Altrimenti risulta essere un’offesa al cuoco.
In Nepal non ci si deve assolutamente lamentare della lentezza del servizio, inoltre non ci si alza mai da tavola mentre si mangia con un gruppo di amici o a casa di qualcuno, se tutti non hanno finito. E se proprio capita di doversi assolutamente alzare per qualche bisogno impellente o andar via per impegni improrogabili, ci si scusa dicendo: “BISTII KHAANUS”, ovvero “SI PREGA DI MANGIARE LENTAMENTE.”
Nel mondo orientale non esistono strette di mano o baci e abbracci all’italiana per i saluti, ma ci si inchina, inoltre non si porgono regali con la mano sinistra, perché quella è la mano con cui ci si puliva prima dell’invenzione della carta igienica.
Inoltre, i regali non devono avere mai un valore troppo elevato; bisogna fare attenzione anche all’involucro del regalo che verrà considerato con la stessa attenzione del contenuto. In genere bisogna evitare il bianco e il nero (colori utilizzati per il lutto), e fare attenzione sul colore rosso: tinta abitudinaria in Cina, ma non va assolutamente proposta in Corea.
Non regalate mai oggetti appuntiti come coltelli, forbici e tagliacarte, così come tutte le cose che servono a segnare il tempo dall’orologio al calendario, e siate pronti ad insistere se la persona fa gesto di rifiuto al vostro regalo: anche questa è un’usanza codificata, quindi siate pronti ad essere suadenti!
Succede raramente che il regalo venga aperto di fronte alla persona che lo ha offerto, dato che tale gesto è considerato di cattiva educazione.
Il comportamento è riferibile all’incapacità dei giapponesi di dire “no”: una domanda molto precisa può ricevere quindi una risposta vaga, così come un’indicazione data può rivelarsi falsa. La persona si sente infatti nell’obbligo di rispondervi, anche se non ha l’informazione richiesta, questo succede per il semplice fatto che ammettere di non sapere qualcosa significa perdere la faccia di fronte alla società.
Nell’arcipelago indonesiano non si discute con una persona tenendo le mani sulle anche, in quanto considerato segno di sfida.
Generalmente in tutto il continente asiatico si raccomanda un atteggiamento di estrema cortesia con le persone del luogo.
MEDIO ORIENTE
I Paesi arabi sono capaci di sorprenderci per il “rovesciamento” di alcuni gesti a noi conosciuti.
In Giordania, per esempio, fate attenzione a non fare il nostro tipico gesto che significa “cosa vuoi?” o “che significa?” (con le punta delle dita della mano unite verso l’alto): non offenderete nessuno, ma sappiate che qui significa “aspetta!”; la mano aperta per indicare lo “stop” (fisico o figurato) a qualcuno è considerato un gesto forte, quindi da evitare.
In questi Paesi è comune vedere due uomini o due donne camminare per strada tenendosi per mano: il gesto non è segno di omosessualità, bensì di amicizia.
Le persone invece di sesso opposto non devono toccarsi; per le donne in Arabia Saudita è sconsigliato salutare un uomo per strada, dato che le leggi religiose del Paese lo considerano altamente immorale.
Infine, nei Pesi di religione musulmana, fate attenzione a come vi sedete: qui è considerato offensivo mostrare la suola delle scarpe o la piante dei piedi agli altri.
Come in tutti i Paesi musulmani, il rapporto al corpo prevede nel caso delle donne un’attenzione particolare alla copertura dei capelli, e una tenuta vestimentaria corretta.
Le donne occidentali non sono tenute a vestirsi con il velo e la tunica, ma è apprezzato un abbigliamento pudico.
Se volete visitare una Moschea cercate di presentarvi con un paio di pantaloni lunghi, o una gonna sotto il ginocchio. All’ingresso vi sarà in ogni caso dato un velo per coprirvi interamente durante la vostra permanenza all’interno. Uomini e donne sono inseriti in spazi separati.
AMERICHE E PAESI ANGLOFONI
In America settentrionale arrivare in ritardo non è accettato e diventa segno di estrema maleducazione. Quindi un appuntamento al ristorante deve essere preso molto seriamente, contando un quarto d’ora d’anticipo sull’ora prevista.
In Brasile il segno di “OK” ha lo stesso significato che ha da noi, ma si trasforma in insulto se si rivolge il palmo della mano verso di sé.
Lo stesso accade nella maggior parte di Paesi anglofoni come Regno Unito, Irlanda, Australia e Nuova Zelanda, fate attenzione a dove rivolgete il palmo della mano quando fate il gesto della vittoria; se il dorso della mano è rivolto verso il vostro interlocutore il significato da “vittoria” tramuta in: “vai a quel paese.”
Se vi trovate in un ristornate in Messico e il vostro sguardo incontra un qualsiasi altro sguardo mentre state pranzando o cenando è di buon gusto e maniere dire “PROVECHO” che significa “BUON APPETITO”.
AFRICA
Se vi trovate in Africa, e più precisamente in Etiopia non meravigliatevi se vi trovate a mangiare nello stesso piatto degli altri commensali, anzi avere un piatto ciascuno in questa terra è considerato qualcosa di “bizzarro” e “dispendioso”. Il gesto del pollice in alto, alla Fonzie in questo continente è bene tenerlo per sé, se non si vogliono passare dei guai!
EUROPA
Anche il nostro continente riserva delle belle sorprese, infatti, in Grecia niente mani alzate: il gesto che per noi italiani vuol dire semplicemente far segno a qualcuno di fermarsi, in questi posti assume una connotazione molto più forte, quasi offensiva.
Il nostro gesto di saluto fatto sventolando una mano, in Grecia significa che state mandando una maledizione a qualcuno. Inoltre, in questo paese il segno del “sì” e del “no” si esprimono in modo diverso: per assentire è sufficiente piegare leggermente la testa verso destra, mentre per negare dovrete alzare la testa verso l’alto.
Nei Paesi europei, è buona abitudine lasciare una mancia che ammonta al 10-15% del prezzo finale, ed è considerato segno di gentilezza, da dare sia a camerieri, autisti, ecc.
Se il bon ton italiano non ci permette di poggiare i gomiti sul tavolo, in Russia ciò è permesso, ma impone di magiare usando la forchetta con la mano sinistra e il coltello con la mano destra. Gli alcolici per i russi sono un elemento fondamentale della dieta quotidiana, quindi sappiate che se bevete con dei russi, è considerato piuttosto maleducato non finire il proprio bicchiere d’un fiato, in particolare se si tratta di vodka. Tuttavia non vi preoccupate, perché i vostri amici capiranno le vostre difficoltà e non considereranno il vostro gesto offensivo. È un’abitudine russa non usare le scarpe in casa, quindi se vi trovate in casa di un russo toglietevi le scarpe all’ingresso; di solito vengono tenute a disposizione degli ospiti calze o pantofole. Per un uomo in Russia è meglio non regalare un numero pari di fiori ad una donna: i fiori in numero pari sono usati solo per i funerali.
Nei ristoranti svedesi è bene non far tintinnare i bicchieri durante un brindisi, piuttosto è consigliabile lasciarsi andare ad un fragoroso applauso. In Francia, durante i pasti è bene evitare argomenti concernenti il denaro, e men che meno parlare della divisone del conto se vi trovate in un ristorante, la nostra c.d.divisione del conto alla romana.
Infine, se vi trovate in ristorante in Portogallo e sul tavolo non trovate i condimenti extra tipo sale, pepe ed olio, non chiedeteli, perché il farlo è considerato una mancanza di rispetto per la preparazione fatta dallo chef di turno, quindi è meglio mangiar un po’ sciapo piuttosto che attirarsi le antipatie dello chef!
Ultima “chicca”, se vi trovate in Spagna e più precisamente a Barcellona, evitate di girare per il centro della città: in costume per le donne, e a dorso nudo per gli uomini, eviterete così di beccarvi una bella multa!
Come avete potuto vedere ogni nazione ha il proprio galateo, che generalmente è legato alle tradizioni popolari. Questi riportati sono solo alcune “dritte” al fine di evitare disagi ed imbarazzi, anche perché riportare tutti gli usi e le abitudini comportamentali di ogni popolo risulta impresa quasi impossibile. Tuttavia, quando sarete in viaggio, attenetevi sempre al buon senso e non sbaglierete!
I Paesi arabi sono capaci di sorprenderci per il “rovesciamento” di alcuni gesti a noi conosciuti.
In Giordania, per esempio, fate attenzione a non fare il nostro tipico gesto che significa “cosa vuoi?” o “che significa?” (con le punta delle dita della mano unite verso l’alto): non offenderete nessuno, ma sappiate che qui significa “aspetta!”; la mano aperta per indicare lo “stop” (fisico o figurato) a qualcuno è considerato un gesto forte, quindi da evitare.
In questi Paesi è comune vedere due uomini o due donne camminare per strada tenendosi per mano: il gesto non è segno di omosessualità, bensì di amicizia.
Le persone invece di sesso opposto non devono toccarsi; per le donne in Arabia Saudita è sconsigliato salutare un uomo per strada, dato che le leggi religiose del Paese lo considerano altamente immorale.
Infine, nei Pesi di religione musulmana, fate attenzione a come vi sedete: qui è considerato offensivo mostrare la suola delle scarpe o la piante dei piedi agli altri.
Come in tutti i Paesi musulmani, il rapporto al corpo prevede nel caso delle donne un’attenzione particolare alla copertura dei capelli, e una tenuta vestimentaria corretta.
Le donne occidentali non sono tenute a vestirsi con il velo e la tunica, ma è apprezzato un abbigliamento pudico.
Se volete visitare una Moschea cercate di presentarvi con un paio di pantaloni lunghi, o una gonna sotto il ginocchio. All’ingresso vi sarà in ogni caso dato un velo per coprirvi interamente durante la vostra permanenza all’interno. Uomini e donne sono inseriti in spazi separati.
AMERICHE E PAESI ANGLOFONI
In America settentrionale arrivare in ritardo non è accettato e diventa segno di estrema maleducazione. Quindi un appuntamento al ristorante deve essere preso molto seriamente, contando un quarto d’ora d’anticipo sull’ora prevista.
In Brasile il segno di “OK” ha lo stesso significato che ha da noi, ma si trasforma in insulto se si rivolge il palmo della mano verso di sé.
Lo stesso accade nella maggior parte di Paesi anglofoni come Regno Unito, Irlanda, Australia e Nuova Zelanda, fate attenzione a dove rivolgete il palmo della mano quando fate il gesto della vittoria; se il dorso della mano è rivolto verso il vostro interlocutore il significato da “vittoria” tramuta in: “vai a quel paese.”
Se vi trovate in un ristornate in Messico e il vostro sguardo incontra un qualsiasi altro sguardo mentre state pranzando o cenando è di buon gusto e maniere dire “PROVECHO” che significa “BUON APPETITO”.
AFRICA
Se vi trovate in Africa, e più precisamente in Etiopia non meravigliatevi se vi trovate a mangiare nello stesso piatto degli altri commensali, anzi avere un piatto ciascuno in questa terra è considerato qualcosa di “bizzarro” e “dispendioso”. Il gesto del pollice in alto, alla Fonzie in questo continente è bene tenerlo per sé, se non si vogliono passare dei guai!
EUROPA
Anche il nostro continente riserva delle belle sorprese, infatti, in Grecia niente mani alzate: il gesto che per noi italiani vuol dire semplicemente far segno a qualcuno di fermarsi, in questi posti assume una connotazione molto più forte, quasi offensiva.
Il nostro gesto di saluto fatto sventolando una mano, in Grecia significa che state mandando una maledizione a qualcuno. Inoltre, in questo paese il segno del “sì” e del “no” si esprimono in modo diverso: per assentire è sufficiente piegare leggermente la testa verso destra, mentre per negare dovrete alzare la testa verso l’alto.
Nei Paesi europei, è buona abitudine lasciare una mancia che ammonta al 10-15% del prezzo finale, ed è considerato segno di gentilezza, da dare sia a camerieri, autisti, ecc.
Se il bon ton italiano non ci permette di poggiare i gomiti sul tavolo, in Russia ciò è permesso, ma impone di magiare usando la forchetta con la mano sinistra e il coltello con la mano destra. Gli alcolici per i russi sono un elemento fondamentale della dieta quotidiana, quindi sappiate che se bevete con dei russi, è considerato piuttosto maleducato non finire il proprio bicchiere d’un fiato, in particolare se si tratta di vodka. Tuttavia non vi preoccupate, perché i vostri amici capiranno le vostre difficoltà e non considereranno il vostro gesto offensivo. È un’abitudine russa non usare le scarpe in casa, quindi se vi trovate in casa di un russo toglietevi le scarpe all’ingresso; di solito vengono tenute a disposizione degli ospiti calze o pantofole. Per un uomo in Russia è meglio non regalare un numero pari di fiori ad una donna: i fiori in numero pari sono usati solo per i funerali.
Nei ristoranti svedesi è bene non far tintinnare i bicchieri durante un brindisi, piuttosto è consigliabile lasciarsi andare ad un fragoroso applauso. In Francia, durante i pasti è bene evitare argomenti concernenti il denaro, e men che meno parlare della divisone del conto se vi trovate in un ristorante, la nostra c.d.divisione del conto alla romana.
Infine, se vi trovate in ristorante in Portogallo e sul tavolo non trovate i condimenti extra tipo sale, pepe ed olio, non chiedeteli, perché il farlo è considerato una mancanza di rispetto per la preparazione fatta dallo chef di turno, quindi è meglio mangiar un po’ sciapo piuttosto che attirarsi le antipatie dello chef!
Ultima “chicca”, se vi trovate in Spagna e più precisamente a Barcellona, evitate di girare per il centro della città: in costume per le donne, e a dorso nudo per gli uomini, eviterete così di beccarvi una bella multa!
Come avete potuto vedere ogni nazione ha il proprio galateo, che generalmente è legato alle tradizioni popolari. Questi riportati sono solo alcune “dritte” al fine di evitare disagi ed imbarazzi, anche perché riportare tutti gli usi e le abitudini comportamentali di ogni popolo risulta impresa quasi impossibile. Tuttavia, quando sarete in viaggio, attenetevi sempre al buon senso e non sbaglierete!
Di Jilian Cosci 11-06-2011
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